MALEDICTO ARNESE DE GUERRA

Dopo un estenuante e inutile accerchiamento, Braccio abbandonò il progetto e vide così infrante le mire espansionistiche verso la Marca e l’Adriatico.

Il testo teatrale è tratto dall’opera “Il Castello di Cantiano” di Giovanni Scatena e racconta l’assedio del castello di Cantiano (oggi Rocca Gabrielli) da parte del capitano di ventura, Braccio Fortebraccio da Montone.
Dopo un estenuante e inutile accerchiamento, Braccio abbandonò il progetto e vide così infrante le mire espansionistiche verso la Marca e l’Adriatico. È ricordata a tal proposito la frase dell’illustre capitano di ventura nei confronti del castello di Cantiano: “Maledicto arnese de guerra”. Il pubblico sarà guidato da due cantastorie in costume lungo un percorso strutturato attraverso le vie e le piazzette del borgo medievale.

SINOSSI

Il racconto dell’assedio del 1417 e, su un altro piano di narrazione, il racconto delle vicende di un altro assedio dello stesso Castello, avvenuto nel XIV sec., conteso tra Gubbio e Urbino. La battaglia fu vinta grazie al coraggio di Madonna Filippa che instancabilmente incitava il popolo e le truppe a resistere.
La proposta è di narrare questi fatti in tono di commedia, con un linguaggio medievale contaminato da elementi linguistici contemporanei per coinvolgere maggiormente gli spettatori.

PROPOSTA ARTISTICA

Nel 1417, Andrea Fortebraccio detto Braccio da Montone, condottiero e capitano di ventura, desideroso di estendere il suo potere sino al Mare Adriatico, mosse contro i territori del Montefeltro e si spinse verso Urbino. La sua avanzata si bloccò presto il Castello di Cantiano che, sbarrando la Via Flaminia, divenne il quartiere generale dell’esercito del Montefeltro. Dopo un lungo assedio, dovette arrendersi dichiarando l’antico castello di Cantiano: “Maledicto arnese de guerra”.
Le vie medievali di Cantiano regalano una giusta ambientazione allo spettacolo negli stessi luoghi dei due assedi. Accampamento militare, botteghe medievali, realizzati con la collaborazione dell’Associazione LA PANDOLFACCIA di Fano, contribuiranno a completare il quadro medievale del nucleo storico della cittadina.
Come si svolgerà lo spettacolo teatrale itinerante
Il pubblico verrà accolto in Piazza Luceoli, (incrocio con Via Augusto Fiorucci), dai due cantastorie, che in un italiano che ricalca pronuncia, detti popolari e lessico del dialetto cantianese, introdurranno la vicenda dell’assedio del castello di Cantiano. La salita di Via della Torre costituisce il palcoscenico naturale. Questi, dopo aver percorso insieme al pubblico la via, introdurranno la prima scena.
SCENA 1: L’azione scenica si svolge davanti la Fontanella di Via Colmatrano. Alcuni immaginari abitanti del Borgo parlano dell’avvicinarsi di Fortebraccio alle mura di Cantiano.
SCENA 2: si confluisce attraverso Via della Torre, costeggiata da case in pietra ed animata da figuranti in costume, in Via Borgo San Marco, dove compare d’improvviso dietro una curva l’accampamento di Fortebraccio, allestito nello slargo della via, dove attori e figuranti in armatura progettano l’assedio del castello Gabrielli.
SCENA 3: i cantastorie guidano il pubblico da Via Borgo San Marco fino a Piazza Garibaldi, dove avverrà la scena di combattimento fuori le mura di Cantiano tra gli uomini di Fortebraccio e la guarnigione del conte Gabrielli, che riuscirà a respingere gli assedianti.
SCENA 4: a pochi passi, all’interno dell’archetto di Palazzo Corsi, lungo Via Fiorucci, che conserva ancora l’originale facciata duecentesca, si svolgerà una scena che descrive le difficoltà quotidiane degli abitanti del borgo durante il lungo assedio a cui li sottopose Fortebraccio.
SCENA 5 : si prosegue, guidati dai due cantastorie, fino al sagrato della Chiesa di S. Niccolò, che costituirà lo sfondo alla scena che vede come protagonisti alcuni membri della famiglia Gabrielli. In particolare, da questo momento in poi sarà protagonista dell’azione Madonna Filippa, moglie del conte Gabrielli, fatto prigioniero dai nemici e rimasta sola a difendere il castello.
SCENA 6  : si sale lungo Via Allegrini, animata da figuranti in costume, fino alla piazzetta di S. Ubaldo, dove Madonna Filippa, riprendendo nell’azione scenica quanto tramandato dalle fonti, arringa gli abitanti del borgo a resistere. Dopo 9 anni di assedio durante i quali il capitano di ventura è riuscito ad impossessarsi della sola rocca di Colmatrano, Fortebraccio rinuncia e se ne va dal luogo che definirà “Maledicto arnese de guerra”.

PERSONAGGI

Alessandro Tato Cecchini e Filippo Macchiusi saranno i Cantastorie! “Della Storia sono servi, è loro dama padrona, usano gesti, suoni e verbi per farla contenta e buona!” Accompagneranno il pubblico nel borgo di Cantiano raccontando le gesta di tutti i personaggi, saltando qua e là nel passato. Filippo Maria Macchiusi è anche l’autore del testo teatrale
Clarissa Curulli e Niccoló Felici saranno la popolana cantianese Anna e l’esule toscano Cecco. Due umili popolani durante il grande assedio, due anime affini ma separate dalle vicende che andremo a raccontare, due personaggi immaginari che vivevano il castello di Cantiano.
Alessandro Conti e Giacomo Tarsi vestiranno i panni di Aldobrando e Mignolino, personaggi di fantasia nati dalla penna di Filippo Maria Macchiusi. Il cavaliere cantianese Aldobrando è al seguito di Madonna Filippa Gabrielli, mosso da nobili ideali ma un po’ “scemotto” e sognatore! Mignolino è lo scudiero di Fortebraccio da Montone, un personaggio comico che combina più guai che altro…
Lucia Bianchi e Francesco Brunori, attori cantianesi, interpreteranno Madonna Filippa Gabrielli e Fortebraccio da Montone. Madonna Filippa durante il grande assedio incitò le truppe e la popolazione alla resistenza, impedendo al nemico di prendere la Rocca di Cantiano. Correva di torre in torre tenendo alto il morale delle truppe e del popolo cantianese! Fortebraccio, dopo aver conquistato e razziato gran parte del centro Italia, dovette fermarsi al Castello di Cantiano, la resistenza della popolazione cantianese fu tale che il celebre conquistatore dovette ritirarsi: leggenda narra che in ritirata esclamò “Maledicto Arnese de Guerra!”
PROGETTO MARCHESTORIE
Raccontare le Marche attraverso i suoi borghi, i suoi sapori, la sua vicenda millenaria ma soprattutto le sue storie. Farlo attraverso una “festa”, che duri intere settimane e che coinvolga tutto il territorio marchigiano, dal mare alle montagne; conoscere antichi abitati arroccati, fortezze medievali, città meravigliose e chiese dal fascino misterioso; assaggiare cibi nuovi e rincorrere emozioni inedite, seguendo le trame di una conoscenza che si fa spettacolo e divertimento. Tutto ciò esiste, e si chiama MArCHESTORIE Racconti & tradizioni dai borghi in festa.